Ricevi le ultime news!Le invieremo al tuo indirizzo di posta elettronica CLASSISMO E APPRENDIMENTORiflessioni sulle dichiarazioni di alcuni licei italiani Alcuni giorni fa è nata una discussione sulle
dichiarazioni di alcuni licei italiani. Tranne un paio, gli studenti sono italiani e nessuno è diversamente
abile. Gli studenti del classico, per tradizione, hanno provenienza sociale
più elevata. L’assenza di gruppi particolari (ad esempio nomadi o provenienti da
zone svantaggiate) Non è necessario essere molto prolissi: queste parole
lasciano l’amaro in bocca. Ci teniamo a sottolineare due punti: innanzitutto
l’inclusione non è semplice e richiede una forte intenzionalità di tutto il
personale docente, oltre che notevoli competenze. È giusto sottolinearlo perché
ciò che sosteniamo non è il tipico buonismo di chi pensa che basti mettere
insieme bambini di diversa nazionalità entro quattro mura per creare un mondo
migliore. L’intercultura la si promuove solo con il dialogo e con le occasioni
giuste costruite ad hoc. A questa domanda rispondiamo citando ciò che ha affermato la
Ministra Fedeli: “le scuole che, per attrarre studenti, descrivono come un
vantaggio l'assenza di stranieri o di studenti provenienti da zone svantaggiate
o di condizione socio-economica e culturale non elevata violano i principi
della Costituzione e travisano completamente il ruolo della scuola”. Infine, noi di 365 No Problem concludiamo rivolgendoci ai
professori di quelle scuole con queste parole: Così è stato il nostro primo incontro con voi. Attraverso i ragazzi che
non volete. L'abbiamo visto anche noi che con loro la scuola diventa più
difficile. Qualche volta viene la tentazione di levarseli di torno. Ma se si
perde loro, la scuola non è più scuola. È un ospedale che cura i sani e
respinge i malati. Matteo Botto 1 Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i
diritti delle persone handicappate. Photo by Prazis/Shutterschock Clicca sulle immagini per ingrandire In questo sito si parla diCerca per parole chiave
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